L’impatto psicologico degli acufeni

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Con il termine acufene si intende un disturbo a carico dell’orecchio che si manifesta con una percezione sonora a tonalità acuta, simile a un fischio o a un ronzio, anche se si è in assenza di rumori esterni.

Spesso le persone trattano, erroneamente, l’acufene come se fosse una malattia, quando in realtà si tratta di un sintomo aspecifico.

Le cause all’origine dell’acufene possono riguardare direttamente l’orecchio, oppure dipendere da fattori esterni a questo.

In questo articolo parleremo della correlazione tra fattori psicologici, come stress e ansia, e il fenomeno dell’acufene.

L’acufene è causato da fattori psicologici o viceversa?

L’origine dell’acufene è certamente complessa. Essa viene fatta risalire generalmente a lesioni di cellule sensoriali specifiche dell’orecchio interno, in seguito a un trauma.

Nella maggior parte dei casi, però, non è possibile individuare uno specifico fattore correlato all’insorgenza dell’acufene e si ritiene che anche alcune delle nostre risposte psicologiche, come l’ansia o lo stress, possano causare tale fenomeno.

L’aumento della produzione di glutammato da parte dell’organismo, dovuta a situazioni di forte stress o ansia, potrebbe essere responsabile del cosiddetto acufene da stress.

Pare inoltre che anche gli stati depressivi possano contribuire all’insorgenza di acufeni.

Sembrerebbe, quindi, che l’acufene possa essere causato da fattori psicologici, ma al contempo trattandosi di una sensazione uditiva anomala per cui si sente un suono fastidioso che in realtà non è presente, può essere lui stesso causa di problematiche psicologiche come la depressione.  

Per rispondere alla domanda che fa da titolo a questo paragrafo, possiamo dire che l’acufene può essere causato da fattori psicologici, ma ha a sua volta un impatto psicologico importante su chi ne soffre.

Esistono terapie psicologiche per l’acufene?

Come anticipato, sembra che le caratteristiche psicologiche del singolo paziente giochino un ruolo molto importante nel mantenimento o nella scomparsa dell’acufene.

Nelle persone eccessivamente ansiose o depresse questo sintomo può durare più a lungo

Per questo nel trattamento dell’acufene è importante il ricorso a terapie psicologiche; tra queste, la più usata è certamente quella cognitivo comportamentale.

Le finalità di questa terapia sono principalmente due:

  • richiamare l’attenzione su stimoli alternativi all’acufene, in maniera tale da modificare il significato attribuito allo stimolo sonoro.
  • raggiungere una maggiore capacità di gestione dell’ansia.

Grazie alla psicoterapia è possibile, infatti, agire sul piano della percezione del sintomo e sulle cause e conseguenze psicologiche ad esso correlate.

Come abbiamo visto, infatti, non solo l’ansia e lo stress possono contribuire all’insorgenza dell’acufene, ma possono far sì che sia anche molto più difficile combatterlo,generando un circolo vizioso in cui l’ansia peggiora l’acufene e l’acufene aumenta l’ansia.   

Per questo le tecniche di psicoterapia sono certamente molto utili per trattare il problema e impedire che si aggravi.

Non lasciare che l’acufene riduca la qualità della tua vita!

In questo articolo abbiamo parlato di quanto l’acufene sia correlato ad alcune problematiche psicologiche, come l’ansia, lo stress o la depressione.

Per questo motivo spesso, per le persone che avvertono questo sintomo, è fondamentale accompagnare le visite e le eventuali terapie prescritte dall’otorinolaringoiatra con un percorso di tipo psicologico.

Come detto, infatti, l’acufene può avere un impatto psicologico non indifferente e abbassare la qualità della tua vita.

Non lasciare che questo accada!

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