Mal di testa: e se fosse legato alla vista?

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Spesso, quando una persona percepisce i sintomi della cefalea, tende a ricondurli a cause come lo stress, la stanchezza, la troppa esposizione agli schermi, un’idratazione insufficiente. Tuttavia, non sempre i pazienti sono a conoscenza della cefalea oftalmica, un tipo di mal di testa che può essere causato da problemi alla vista.

Per questo motivo, abbiamo deciso di approfondire l’argomento, in modo da consentire ai nostri lettori di comprendere a fondo le cause del proprio mal di testa e agire per risolvere il problema.

La connessione tra occhi e cervello

Per comprendere appieno l’origine del mal di testa legato ai problemi alla vista, è cruciale analizzare l’intreccio anatomico tra gli occhi e il cervello. La vista rappresenta un intricato sistema di trasmissione delle informazioni, in cui l’occhio svolge il ruolo di organo sensoriale primario. 

Anatomicamente, gli occhi e il cervello sono collegati attraverso il nervo ottico, una struttura cranica che trasmette le informazioni visive dalla retina. All’interno del cranio, le fibre del nervo ottico si uniscono al chiasma ottico, una regione dove avviene un parziale incrocio delle fibre nervose provenienti dai due occhi. Da qui, le informazioni visive proseguono attraverso il tratto ottico, che porta al corpo genicolato laterale, la parte del cervello deputata all’elaborazione delle informazioni visive.

Qualsiasi alterazione di questo complesso sistema può influire direttamente sulla salute generale del sistema nervoso e causare diverse problematiche come, appunto, il comune mal di testa.

Cause della cefalea oftalmica

Uno dei modi in cui la vista può contribuire al mal di testa è attraverso lo sforzo visivo e la tensione muscolare associata. Per comprendere meglio questa situazione, consideriamo un individuo che lavora per molte ore al giorno davanti a uno schermo senza correggere la sua miopia. La costante messa a fuoco a distanze ravvicinate può causare affaticamento oculare e tensione muscolare, contribuendo all’insorgenza di mal di testa.

In un altro scenario, un individuo con astigmatismo non corretto potrebbe sperimentare mal di testa dopo un’intensa sessione di lettura o dopo aver guidato al buio. L’incapacità degli occhi di mettere a fuoco chiaramente può portare a uno sforzo visivo eccessivo, generando così una cefalea.

Questo sforzo prolungato può estendersi ai muscoli del collo e delle spalle, creando una sensazione di tensione che può irradiarsi anche nel resto del corpo.

Tuttavia, questa non è l’unica causa della cefalea oftalmica. Ulteriori contribuenti alla cefalea oftalmica derivano da disturbi visivi specifici, come la sindrome dell’occhio secco o la congiuntivite cronica. L’irritazione cronica degli occhi, infatti, può attivare la liberazione di sostanze chimiche nel cervello, contribuendo allo sviluppo di mal di testa.

Inoltre, la visione binoculare, essenziale per una percezione tridimensionale, può essere compromessa da condizioni come l’“occhio pigro”, generando uno sforzo eccessivo associato a mal di testa.

Come diagnosticare e trattare la cefalea oftalmica

Fortunatamente, la maggior parte delle problematiche legate alla cefalea oftalmica sono reversibili. L’importante è comprendere a fondo le cause che scatenano questa fastidiosa condizione.

Non bisogna correre in farmacia ad acquistare analgesici e assumerli non appena si percepiscono i sintomi del mal di testa. Piuttosto, è bene comprendere quando la cefalea si manifesta. La cefalea oftalmica è spesso caratterizzata da sintomi visivi quali fotofobia, flash luminosi, macchie scure o colorate nel campo visivo e, talvolta, perdita transitoria della vista. La presenza di tali segni è indicativa di un coinvolgimento oftalmico nella manifestazione del mal di testa.

La diagnosi inizia con un esame oculistico completo, che include la valutazione della refrazione per identificare eventuali vizi refrattivi come miopia, ipermetropia o astigmatismo, o la presenza di altri disturbi oculari. 

Per confermare la natura oftalmica della cefalea, possono essere eseguiti esami strumentali come l’angiografia retinica per escludere eventuali problemi vascolari o la campimetria per valutare il campo visivo. Inoltre, l’analisi della pressione intraoculare e l’esame del nervo ottico possono fornire informazioni cruciali sulla salute oculare complessiva.

Una volta confermata la diagnosi di cefalea oftalmica, il trattamento mira a gestire sia i sintomi oftalmici che il mal di testa associato. La correzione ottica attraverso l’uso di occhiali o lenti a contatto per correggere eventuali difetti visivi è una strategia fondamentale. La gestione della fatica visiva può richiedere pause durante l’utilizzo di dispositivi digitali, il controllo delle condizioni ambientali e l’adozione di una buona igiene visiva.

Nel trattamento del mal di testa, l’approccio può variare a seconda dell’intensità e della frequenza degli episodi. Terapie farmacologiche, come gli analgesici o i farmaci anti-infiammatori non steroidei, possono essere prescritte per alleviare il dolore. In alcuni casi, specialmente quando la cefalea oftalmica è associata ad altre condizioni come l’emicrania, possono essere raccomandati farmaci specifici.

Conclusioni

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