Ecografie in gravidanza: tutto quello che c’è da sapere

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La gravidanza è quella condizione fisiologica della donna che inizia con il concepimento del feto e continua con il suo sviluppo fino al momento del parto.

In questo periodo è fondamentale, per la salute della donna e del nascituro che porta in grembo, effettuare una serie di esami tra cui le ecografie.

Perché sono importanti?

L’ecografia è un esame diagnostico che consente, con l’utilizzo di una sonda e di uno schermo, di valutare la conformazione e le eventuali problematiche di tessuti e organi altrimenti osservabili solo attraverso un’incisione chirurgica.

In gravidanza, quindi, l’utilizzo dell’ecografia risulta cruciale per valutare numerosi parametri e per verificare la presenza di eventuali problemi relativi al feto durante tutto il suo sviluppo.

Tra i parametri più importanti che vengono investigati attraverso le ecografie durante la gravidanza vi sono: la datazione della stessa gravidanza, la posizione del feto nella sacca di gestazione, l’eventuale presenza di problematiche nel liquido amniotico e il sesso del nascituro.

Come si svolgono?

L’ecografia è un esame innocuo e indolore che viene effettuato dal ginecologo attraverso l’utilizzo di uno strumento chiamato ecografo.

Dopo aver fatto sdraiare la donna su un lettino con la pancia scoperta, il ginecologo cosparge di gel la parte su cui farà scorrere la sonda (il gel consente alla sonda di scivolare meglio e di amplificare il segnale).

Mentre viene fatta scorrere la sonda, le immagini del feto vengono visualizzate su uno schermo e potranno essere osservate anche dalla paziente, oltre che ovviamente dal ginecologo.

Quando si svolgono?

Generalmente in gravidanza vengono effettuate tre ecografie: la prima tra la sesta e l’ottava settimana, la seconda tra la ventesima e la ventunesima settimana e la terza intorno alla trentesima settimana.

Nella prima ecografia viene analizzato lo stato di salute del feto, degli organi della mamma e della placenta, inoltre viene misurato il flusso sanguigno. 

Essa consente anche di calcolare la data presunta del parto e di sentire, per la prima volta, il battito cardiaco del nascituro, un momento molto significativo per i genitori.

La seconda ecografia viene anche chiamata ecografia morfologica. Grazie ad essa è possibile controllare il corretto sviluppo del feto, verificando l’assenza di malformazioni.

Durante la seconda ecografia viene osservata la posizione assunta dal feto, oltre che la forma dello stesso, ed effettuato il controllo della dimensione del cranio e dell’addome.

Ora veniamo alla terza ecografia, o ecografia di accrescimento. Essa consente di misurare la crescita del feto e il volume del liquido amniotico, oltre che di controllare la posizione della testa del nascituro e il funzionamento dei suoi organi vitali.

Quest’ultima ecografia è importante anche per far capire al ginecologo se il parto sarà naturale o se sarà necessario ricorrere a un parto cesareo.

L’ecografia transvaginale in gravidanza

Nelle prime fasi della gravidanza è possibile  eseguire un’ecografia transvaginale, che viene effettuata mediante l’inserimento di una sonda all’interno della vagina invece che sulla pancia. 

Questo tipo di ecografia consente un maggiore controllo dell’apparato riproduttivo della futura mamma e una visualizzazione più precoce delle prime immagini della gravidanza.

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